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Ri-scoprirsi autentici

03/11/20211

La parola “autenticità” ed il suo significato, è un liet-motiv nella vita delle persone e un desiderio nella vita della maggior parte di esse. Basti pensare a quante volte abbiamo sentito dire o abbiamo usato noi stessi espressioni come “Ho bisogno di ritrovare me stesso” o anche “Ho bisogno di scoprire chi sono veramente”.

Essere autentici significa allineare le nostre azioni con i nostri valori, preferenze e motivazioni. Alla base del concetto di autenticità c’è la nozione del “Vero sé” contrapposto al “Falso sé” (falso, superficiale, o non autentico). Come esseri umani, sperimentiamo sia un sé esterno, sociale, culturale, che un nucleo interiore, un’essenza, un sé autentico, che non necessariamente si esprime nel mondo esterno.

Le persone che non si sentono autentiche, sperimentano spesso depressione ed hanno la sensazione di indossare perennemente una maschera. Questo perché la mancanza di autenticità fa sì che gli individui si impegnino in un eccesso di conformità o anche in comportamenti innaturali o forzati (come, ad esempio, piacere agli altri), che fa sentire alla lunga svuotati e insoddisfatti.

L’esibizione di un falso sé, il nascondersi o proteggersi dietro una maschera o una facciata di sola apparenza, insieme alla soppressione di veri sentimenti e pensieri, porta a vivere lontani dalla propria vera voce, con una bassa stima di sé e spesso con sintomi depressivi.

In questi casi la psicoterapia è utile proprio a chi sente il bisogno di ridurre o eliminare il divario tra il proprio vero sé e il falso sé, per scoprire cosa si nasconde veramente dietro la maschera.

L’origine del falso sé
Donald Winnicott usa il termine “Falso sé” per descrivere il meccanismo difensivo che i bambini sono costretti a usare per rispondere a cure materne inadeguate o a fallimenti nell’empatia, che li porta a rinunciare a soddisfare i propri bisogni per soddisfare i bisogni consci e inconsci della madre (o di altri caregiver) da cui egli è totalmente dipendente. Così si sviluppa la sottomissione, la resa ai desideri degli altri mentre si sopprimono i propri bisogni e desideri – il che è un predittore della depressione.

Secondo Carl Rogers, un disturbo psicologico si verifica dall’incongruenza tra il vero sé di un individuo (il suo comportamento effettivo) e il suo “sé ideale” (chi vorrebbe essere). Dal suo punto di vista, l’autenticità si riferisce alla congruenza, all’allineamento o alla coerenza tra i due. Man mano che si diventa più reali, congruenti e concentrati su se stessi, si diventa anche più integrati.

Sette pratiche per diventare più autentici
Le seguenti sette pratiche si basano sul lavoro del Professore Alex Wood sullo sviluppo della “Scala dell’autenticità”:

– Sforzati di essere te stesso, invece di voler piacere agli altri a tutti i costi.
– Cerca di capire come ti senti.
– Prendi consapevolezza del tuo bisogno di fare ciò che gli altri ti chiedono di fare.
– Non fare automaticamente ciò che gli altri dicono o che si aspettano che tu faccia.
– Non lasciarti influenzare dalle opinioni degli altri.
– Sostieni ciò in cui credi.
– Vivi secondo i tuoi valori e le tue convinzioni.

I vantaggi dell’essere più autentici
Per aumentare il senso di autenticità nella propria quotidianità, si può praticare regolarmente quanto sopra, in modo da ridurre le influenze esterne e da sentirsi meno alienati. Di conseguenza, si sarà in grado di sviluppare un senso di sé più forte diventando più consapevoli dei propri sentimenti, desideri e bisogni, costruire un forte senso di libero arbitrio, essendo attivi nel mondo, invece di essere relativamente passivi. Essere maggiormente autentici ci consente di sviluppare una reale fiducia in noi stessi, di avere un forte senso del sé e la capacità di annullare gli effetti negativi dell’oppressione interiorizzata, che è il risultato dell’arrendersi alle aspettative altrui.
Attraverso l’introspezione, la conoscenza di noi stessi, della nostra autenticità, possiamo esercitare una riflessione più profonda, una maggiore libertà e una maggiore responsabilità.
Essere autentici vuol dire conoscersi intimamente e soddisfare le proprie reali aspirazioni, nonché migliorare il proprio funzionamento psicologico.
Questo è ciò che accade quando ci si assume la responsabilità di scoprire il proprio Daimon e vivere in accordo con il proprio vero sé.

Non dovremmo mai avere paura o vergogna del nostro vero sé, anche se scoprirlo ed accettarlo può voler dire che dobbiamo trovare il coraggio di uscire dalla nostra zona di comfort. Questo è un processo che non dobbiamo fare da soli, anzi è auspicabile trovare uno psicoterapeuta che ci accompagni attraverso questo percorso. La psicoterapia aiuta a scoprire, accettare ed esprimere il proprio vero sé, integrandolo nella vita reale.

One comment

  • Chiara

    16/11/2021 at 11:45

    Articolo molto interessante!

    Reply

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