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Il dono dell’imperfezione

18/08/20191

Riflettendo su quanto sia fugace e impermanente la vita ci rendiamo conto di quanto sia importante essere ed esprimere noi stessi, la nostra vera natura nelle nostre relazioni, fuggendo la pretesa di voler essere perfetti a tutti i costi.  Dopotutto, cosa vuol dire esattamente “essere perfetti”? Se mi sforzo costantemente di essere perfetto e di corrispondere ad aspettative mie o altrui, passerò una vita a scusarmi per quello che sono e per le mie azioni. Non è possibile essere autenticamente se stessi, essere sinceri, se si cerca continuamente di essere ciò che non si è nel tentativo, di per sé fallimentare, di essere perfetti e non deludere mai le persone che amiamo e che ci amano o nella speranza di incarnare l’ideale che ci siamo prefissi di diventare. Questa sarebbe solo un’altra forma di morte: la morte del mio essere autentico – una morte insensata e inutile.

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Perseguire la perfezione è come essere un criceto che corre sulla ruota; corri incessantemente con la speranza di ottenere qualcosa, ma resterai sempre lì, non uscirai mai dalla ruota, per paura di fallire o di risultare mediocre. E così resti lì, fai sempre la stessa cosa, aspettandoti però risultati diversi. Ma la vita non è una corsa, semmai una serie di tentativi e di aggiustamenti. Cammini, provi, vacilli, ti agiti e cadi. E in questa lotta, in questo tentativo costellato da errori, scopri una verità assolutamente perfetta: l’imperfezione è liberazione. L’imperfezione è l’essenza dell’essere umano. È ciò che ci motiva a impegnarci a cambiare ciò che non funziona e ad accettare ciò che non possiamo cambiare. Rende la vita autenticamente possibile.

In ogni caso, una sorta di perfezione è già innata in noi, se è vero che siamo ognuno dei riflessi della natura e del divino (come insegna lo yoga). In questo senso non siamo altro che perfetti. E ostacoliamo questa innata perfezione quando cerchiamo di essere, o fare, o diventare ciò che è in disarmonia con la nostra vera natura. Saltiamo sulla ruota del criceto cercando qualcosa di più quando, in verità, la perfezione risiede già dentro di noi. Semplicemente non assomiglia all’immagine che abbiamo deciso di diventare – e in questo la psicoterapia ci viene in aiuto.

L’imperfezione è l’essenza dell’essere “umani”. Molti di noi trascorrono una vita resistendo alla propria imperfezione fino a quando non sono colpiti da incidenti, malattie, vecchiaia o morte. A volte accade semplicemente di rendersi conto dell’inutilità di correre verso il perseguimento del momento sfuggente in cui tutto nella vita sarà stato proprio come lo avevamo sognato. Forse è tutto già perfetto così com’è. Camminare, provare, vacillare, agitarsi e a volte cadere. Forse è bene abbracciare l’imperfezione del viaggio e goderselo. La vita è troppo breve per non farlo.

 

La redazione di Psicoterapia-Corporea

One comment

  • Giuseppe Rufino

    19/08/2019 at 9:07

    Molto bello Gianfranco grazie. Giuseppe

    Reply

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